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17 - 03 - 2021

Passaporto vaccinale, cos’è e come potrebbe permetterci di viaggiare.

La commissione europea introduce il green pass che permetterà di viaggiare.

 La presidente della Comunità Europea, Ursula Von Der Leyen, ha annunciato a inizio mese il via libera della UE al Digital Green Pass, il passaporto vaccinale che consentirà ai cittadini europei, salvaguardandone la privacy, di tornare a viaggiare in Europa e nel mondo.

Come potrebbe funzionare il passaporto vaccinale?

Il Digital Green Pass fornirà la prova dell’avvenuta vaccinazione contro il covid-19 e/o conterrà i report di tutti i risultati dei test effettuati relativi al Coronavirus per i non vaccinati, e informazioni su chi è guarito dal virus.

Il presidente ha assicurato che il nuovo documento rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy e faciliterà la vita degli europei permettendogli di muoversi in sicurezza nella UE o all’estero, per lavoro o per turismo.

Il Green pass dovrebbe essere pronto prima dell’estate.

Cosa succede nei paesi extraeuropei?

Diversi paesi stanno sperimentando soluzioni per permettere ai propri cittadini vaccinati di poter viaggiare all’estero, ma soprattutto di poter raggiungere una certa ripresa dell’economia.

La Cina ha già annunciato l’istituzione del passaporto vaccinale; prossimi a dare il permesso di lasciare i confini nazionali sono anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, l’India e alcuni paesi del Golfo, mentre l’Australia ha annunciato che riaprirà i propri confini solo nel 2022.

Ovviamente l’efficacia di queste iniziative dipenderà dall’accettazione di questo tipo di documento da parte dei paesi riceventi

La presidente UE Ursula Von Der Leyen, sostiene il passaporto vaccinale ( "Ursula von der Leyen presents her vision to MEPs" by European Parliament is licensed under CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse )

Qual è la posizione dei paesi europei?

I paesi dell’Europa meridionale, le cui economie dipendono molto dal turismo, sostengono l’idea.

Il primo paese a prendere iniziative che vanno verso il passaporto vaccinale è stato la Grecia; il governo di Atene non solo ha concentrato la campagna vaccinale sulle isole, da sempre mete del turismo europeo e non, ma sta trattando accordi bilaterali con altri paesi anche non europei per permettere a chi è stato vaccinato di recarsi in Grecia senza sottostare a restrizioni. Esempio ne è la trattativa con Israele che dovrebbe consentire agli israeliani vaccinati di entrare liberamente in Grecia.

Ma anche Spagna, Portogallo, Malta, Cipro, Belgio ed Ungheria sono tra i sostenitori più entusiasti dell’iniziativa; in Svezia e Danimarca, Estonia e Poloniasi stanno invece sperimentando varie soluzioni.

Francia e Germania, che inizialmente non erano tra i sostenitori entusiasti di questa iniziativa, pare abbiano cambiato atteggiamento. Infatti la cancelliera tedesca, rispondendo ad una domanda sui passaporti vaccinali ha dichiarato che “tutti hanno concordato sul fatto che serva un documento digitale che certifichi il vaccino” e che sia omogeneo e compatibile nei vari Paesi europei, ma per Germania e Francia resta fondamentale che non vengano discriminati i non vaccinati.

Alcuni paesi richiedono i test con tamponi

La situazione in Italia.

Anche l’Italia si sta muovendo in Europa.

Il settore turistico italiano, come quello degli altri paesi dell’Europa meridionale, è stato fortemente colpito dalla pandemia di Covid-19 e dalle sue conseguenze.

Proprio per questo il ministro Garavaglia ha sottolineato l’impegno del governo di fronte alle sfide sanitaria, economica e sociale in cui si trova l’Italia.

E per quanto riguarda il passaporto green ha posto l’attenzione sull’importanza di tutelare i non vaccinati ed arrivare a soluzioni comuni all’interno dell’EU.

Intanto ci sono regioni come la Sardegna, l’unica regione bianca nel Paese, che da inizio mese hanno istituito un sistema di controllo gratuito, nei porti e negli aereporti, che permette di accedere all’isola solo ai vaccinati o a chi è munito di tampone negativo. Una strategia che sta consentendo la ripresa del traffico turistico nell’isola in vista della stagione estiva.

Ed anche in Sicilia chi arriva senza un certificato di avvenuta vaccinazione deve sottoporsi a tampone.

In vista della stagione estiva si pensa ad azioni di questo tipo che permettano di tutelare i cittadini e di far ripartire il settore turistico colpito dalla peggiore crisi che si ricordi.

In Italia si cercano soluzioni per garantire la stagione estiva

Aspetti controversi

Dubbi e incertezze non mancano, e non solo perché la situazione delle campagne vaccinali non è omogenea nei vari paesi.

Di certo l’introduzione del passaporto vaccinale è un’ottima soluzione per consentire la ripresa delle attività turistiche e la circolazione delle persone tra Paesi, allo stesso tempo si è paventata la discriminazione nei confronti di chi pur volendo non si può ancora vaccinare, non rientrando nelle categorie scelte dai vari paesi, o che non può vaccinarsi per motivi di salute.

Inoltre essendo un virus sconosciuto non si hanno dati sulla durata dell’immunità data dal vaccino, di conseguenza non si può essere certi che un vaccinato o un guarito siano a rischio zero.

Proprio per questo in alcuni paesi, Israele ad esempio, il vaccino è considerato efficace per sei mesi, per poter monitorare i dati e prendere nuove decisioni.

Quale sia la posizione dell’Europa in tal senso non è ancora stato chiarito.

E le vacanze in barca?

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