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19 - 05 - 2021

Passaporto vaccinale italiano ed europeo, come funzioneranno nella speranza di ritorno alla normalità.

Si sperimentano soluzioni per permettere agli europei vaccinati di tornare a viaggiare.

Argomenti che sono stati al centro del G20 del Turismo, tenutosi a Roma il 4 maggio scorso.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante le dichiarazioni conclusive del summit, ha annunciato l’introduzione a partire dalla seconda metà di giugno del Green Pass europeo che consentirà a chi viaggia di muoversi in Europa senza doversi sottoporre a quarantena. Nel contempo il Governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale che entrerà in vigore nei prossimi giorni, ovvero a partire dalla seconda metà di maggio e che anticipa di qualche settimana quello europeo per favorire le prenotazioni turistiche.

Quindi saranno due i green pass, quello nazionale (analogamente agli altri paesi dell’Unione) e quello Europeo.

Il green pass europeo

Il Green Pass o Certificato Verde Digitale (Green Digital Certificate) basato su un codice QR (ma sarà anche cartaceo) avrà al suo interno la firma digitale dell’ente emittente per proteggerlo da falsificazioni, sarà gratuito, redatto in inglese e nella lingua del paese europeo di appartenenza e sarà valido in tutta Europa ed in Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein.

Il Green Pass sarà basato su un codice QR (ma sarà anche cartaceo).

Attesterà:

- l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e il numero delle dosi ricevute;

- l’avvenuta guarigione dal Covid-19 nei precedenti sei mesi e la presenza dei relativi anticorpi;

- l’esito negativo di un tampone entro le 48 ore;

Ogni Stato membro dovrà stabilire le regole di ingresso sul territorio e sarà un diritto di ogni cittadino Europeo.

Già dal 10 maggio è in sperimentazione in dieci stati dell’Unione Europea, Italia compresa, sarà attivo tecnicamente dal 1 giugno e la sua attuazione pratica dipenderà dai negoziati tra Parlamento Europeo e Consiglio.

Lo scopo del certificato europeo è quello di garantire il diritto fondamentale di tutti i cittadini europei di libera circolazione all’interno dell’Unione Europea ed eviterà la quarantena all’arrivo in un altro Paese dell’Unione rispetto al proprio, e si prevede un’estensione anche a Paesi extracomunitari, quali Israele e USA in primis.

 

Come ottenere il Green pass europeo: al momento si sa soltanto che sarà ottenibile via app, via mail o in forma cartacea.                                                          

Quali dati contiene il Green pass europeo: ogni ente che potrà emettere il green pass avrà la propria firma digitale per contrastare il pericolo di falsificazioni.

La Commissione Europea costituirà un gateway attraverso cui le firme dei certificati potranno essere verificate in tutta l’Unione, questo gateway non riguarderà i dati personali del titolare del certificato perché non necessari al fine della verifica della firma digitale e sarà la stessa commissione ad aiutare gli Stati membri a sviluppare il software necessario al controllo dei codici QR.

Il certificato non sarà registrato dai vari paesi, ad essere controllata sarà soltanto la validità e la veridicità del certificato.

Conterrà solo le informazioni necessarie, nome, data di nascita, data di rilascio e le informazioni sul vaccino, test o guarigione.

Tutti i dati sanitari rimarranno nello stato membro che ha emesso il certificato.

 

Il Green Pass italiano

Contemporaneamente a quello europeo, l’Italia ha istituito ad aprile un Green Pass nazionale, anche alcune Regioni hanno istituito una sorta di green pass regionale, entrambi al momento non hanno utilizzi effettivi perché sono al vaglio del Garante per le privacy.

Come ottenere il Green pass italiano: saranno le strutture sanitarie a rilasciarlo dopo aver accertato le tre condizioni necessarie per ottenere il pass.

Il certificato italiano permetterà inoltre di potersi spostare verso regioni arancioni e rosse anche per motivi turistici e sostituirà l’autocertificazione. Potrebbe anche consentire l’accesso a spettacoli, eventi e fiere.

Pericolo confusione e caos certificati.

Il pericolo che si prova a scongiurare è ovviamente quello di avere una moltitudine di certificati e pass nazionali che non possano essere verificati e accettati dagli altri Stati dell’Unione, ma anche della diffusione di falsi pass e con essi del virus.

Di certo è necessaria una strategia comune per salvare l’economia del turismo fortemente colpita dalla pandemia e dalle sue conseguenze.

Il presidente del consiglio Draghi.

Infatti, sempre a conclusione del G20 sul Turismo, il presidente del consiglio Draghi ha affermato che “il Governo intende offrire un aiuto all’industria turistica, che ha avuto tanto danno da questa chiusura così prolungata” ed ha poi continuato “dobbiamo fornire regole semplici e chiare per permettere ai turisti di tornare in condizioni di sicurezza” “intorno alla seconda metà di giugno il Green Pass sarà completamente operativo all’interno della UE” e “mentre aspettiamo il certificato europeo il Governo Italiano ha introdotto il national green pass per permettere alle persone di muoversi nel Paese”.

Sempre Draghi “l’economia dopo la pandemia sarà diversa ma non ho dubbi che il turismo si riprenderà e sarà più forte di prima, anche migliore”.

Una situazione in continua evoluzione.