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13 - 05 - 2022

Turismo sostenibile e responsabile, non un trend passeggero ma la risposta ad una nuova sensibilità.

Il turismo, come ogni attività umana ha un impatto sulle comunità e sui luoghi, che oggi è necessario contenere.

La consapevolezza che, come ogni attività umana, il turismo può avere (ed ha avuto) un impatto negativo sull’ambiente e sulle comunità, ha portato alla nascita di una nuova sensibilità non solo nei viaggiatori ma anche negli operatori del settore.

La premessa non può che essere questa: viaggiare senza causare danni all’ambiente e sostenendo le comunità che si visitano deve essere il futuro del turismo.

E l’interesse verso la tematica del turismo sostenibile è cresciuto notevolmente negli ultimi anni.

Ma cos’è il turismo sostenibile?

 

Un turismo basato su criteri di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, che sia economicamente praticabile ed eticamente e socialmente equo per le comunità locali.

 

Un turismo che ci permette di viaggiare in modo responsabile e allo stesso tempo consapevole: sentirsi responsabili verso gli ambienti che si visitano senza danneggiare i luoghi, supportando le economie delle comunità con la consapevolezza che i nostri comportamenti in passato hanno contributo a causare enormi danni.

A Rio de Janeiro nel 1992 la prima conferenza delle nazioni unite sull’ambiente e sullo sviluppo.

L’attenzione verso questa tematica ha mosso i primi passi già negli anni ’90 ed esattamente nel 1992 quando durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e sullo Sviluppo a Rio de Janeiro, la comunità internazionale prese atto ufficialmente che era necessario agire per la sopravvivenza del pianeta, mettendo in campo azioni contro il deterioramento degli ecosistemi e lo squilibrio economico tra i paesi.

Ne scaturì la pianificazione delle azioni da intraprendere a livello globale, nazionale e locale, in ogni area in cui le attività umane determinano un impatto sull’ambiente, ovvero l’Agenda 21.

I punti fondamentali dell’Agenda 21

• Le comunità di accoglienza devono essere protagoniste nella costruzione dei progetti

• L’utilizzo responsabile delle risorse disponibili nel rispetto del patrimonio culturale e della biodiversità

• Il rispetto delle autenticità socioculturali delle comunità ospitanti

• La garanzia di benefici socioeconomici per gli operatori

• Un elevato livello di soddisfazione del turista

A lanzarote nel 1995 la prima conferenza mondiale sul turismo sostenibile ("Lanzarote" by BlackmanVision is licensed under CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse).

La prima Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile si tenne nel 1995 a Lanzarote e vide la partecipazione dei rappresentanti di tutti i continenti. I lavori trattarono temi fondamentali che furono sintetizzati nella Carta del Turismo Sostenibile. La carta di Lanzarote, in estrema sintesi portò per la prima volta l’attenzione sull’impatto che il turismo ha sull’ambiente naturale e sociale pur riconoscendone le potenzialità come strumento di sviluppo.

Una seconda Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile si è svolse nel 2008 a Rimini riconfermate le tesi di Lanzarote individuando la necessità di promuovere un turismo sostenibile anche nelle destinazioni di turismo di massa per minimizzare l’impatto che i flussi turistici di massa hanno sul territorio, per contenere l’impatto sul territorio e massimizzare il benessere sociale rendendo lo sviluppo turistico duraturo.

Le linee guida individuate per ottenere questi risultati furono:

• la destagionalizzazione, per una distribuzione più uniforme dei flussi turistici contribuendo così alla stabilità occupazionale;

• la diversificazione, per attirare diverse fasce di turismo;

• la riqualificazione edilizia delle strutture ricettive, risparmio energetico, uso di energie rinnovabili, l’ottimizzazione del ciclo dell’acqua e dei rifiuti;

• l’incentivo del trasporto pubblico e il car sharing per migliorare le condizioni di mobilità.

 

L’industria del turismo è oggi una delle attività economiche mondiali più importarti, per molti paesi è una voce rilevante del PIL e per alcuni paesi in via di sviluppo è addirittura la voce principale del bilancio statale; un’industria che crea posti di lavoro.

E nonostante gli anni di pandemia da Covid 19 e le conseguenti restrizioni agli spostamenti l’industria del turismo è in crescita. Ma si calcola che soltanto il 30% circa dei guadagni generati da questo settore rimane alle comunità locali, una percentuale troppo bassa.

Anche perché alla crescita del turismo corrisponde una proporzionale crescita dell’inquinamento legato a questa voce: attualmente in Europa il settore turistico è la quarta fonte di inquinamento.

Il fenomeno turistico ha una natura ambivalente: motivo di arricchimento personale per i turisti e strumento di sviluppo economico per le aree interessate da una parte; ma dall’altra è causa di degrado ambientale e di appiattimento culturale.

Si evince quanto sia importante mettere in campo azioni che portino a contenere gli effetti negativi dell’incremento turistico sulle risorse naturali e sulle culture locali.

 

È necessario un approccio nuovo che porti alla creazione di prodotti turistici rivolti a preservare l’integrità di habitat e biodiversità e a ridurre al minimo l’inquinamento turistico.

 

Le Istituzioni europee, assecondando il bisogno di sostenere le iniziative riguardanti il turismo sostenibile, hanno promosso la Carta Europea per il Turismo sostenibile (CETS) che si prefigge diversi obiettivi, tra cui:

1. la protezione dei paesaggi di valore, della biodiversità e del patrimonio culturale;

2. il supporto della conservazione attraverso il turismo;

3. la riduzione dell’impronta ecologica, dell’inquinamento e dello spreco di risorse;

4. il rafforzamento delle economie locali

5. l’offerta di formazione e sviluppo delle competenze.

 

Ma anche le associazioni hanno cercato di dare risposte alle aspettative dei consumatori in materia di turismo sostenibile.

Ad esempio, la rete europea EARTH (European Alliance for Responsible Tourism and Hospitality), è impegnata nella promozione di un turismo secondo i principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, riconoscendo la centralità delle comunità locali ospitanti ed il diritto di queste comunità ad essere protagoniste nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Ed operando favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.

Cogliere le opportunità di mercato, individuare le potenziali innovazioni per orientare ed adeguare l’offerta, aumentando così la competitività degli operatori turistici, ma soprattutto monitorare e misurare la richiesta riguardo il turismo sostenibile.

L’associazione nata in Belgio nel 2008, è presente in diversi paesi europei, Austria, Italia, Francia, Belgio, Spagna, Irlanda e Germania. Per saperne di più: www.earth-net.eu

In Italia il turismo sostenibile è rappresentato da un’associazione l’AITR, ovvero (associazione italiana di turismo responsabile) il cui intento è quello di promuovere un turismo che sia equo nella distribuzione dei profitti, rispettoso delle comunità locali ed a basso impatto ambientale. Per saperne di più e per conoscere i viaggi proposti dall’associazione https://www.aitr.org/

 Alberghi, alloggi e ristoranti, stanno facendo scelte eco-sostenibili come ridurre i consumi del riscaldamento, dell’energia, dell’acqua ma anche aumentare il riciclo, usare meno prodotti chimici e rifornendosi da aziende con certificazioni di basso impatto ambientale.

 

È indispensabile sviluppare una sensibilità verso comportamenti che portino a scegliere strutture e mete di viaggi attente alla sostenibilità.

Boatsandgo il primo comparatore per offerte di noleggio barche e charters.

Strutture e mete come abbiamo visto, ma anche alcuni tipi di viaggi possono avere un basso impatto ambientale: viaggiare a piedi, in bicicletta o in barca a vela!

Navigare su una barca a vela è un’esperienza unica per entrare in contatto con l’elemento acqua e con la natura, un modo di viaggiare sostenibile e capace di responsabilizzare verso il consumo delle risorse e verso il mondo marino.

 

Viaggiando in barca a vela si impara a gestire le risorse a bordo, si diventa più consapevoli verso ciò che si utilizza, si impara a discernere tra ciò che è necessario e ciò che non lo è.

 

La barca a vela è un mezzo green e ad emissione zero e che permette di spostarsi usando solo l’energia eolica.

Su www.boatsandgo.com potete trovare le migliori offerte di vacanze in barca a vela.

Un progetto che ci è piaciuto molto è Sailing for blue life, un connubio tra turismo sostenibile e ricerca scientifica.

Turisti e appassionati di mare che navigano le coste del Mediterraneo su una barca a vela insieme a biologi e ricercatori.

https://www.sailingforbluelife.org/