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05 - 05 - 2022

12 curiosità che forse non tutti conoscono ma che rendono il Mar Mediterraneo unico!

Rappresenta solo lo 0.82% dei mari e degli oceani, eppure è un paradiso di biodiversità. Siamo sicuri di conoscerlo?

Un mare che è allo stesso tempo incredibile per la sua varietà di specie viventi ma fragile; il mare dei tre continenti, delle tre religioni monoteiste, delle cento culture, del clima piacevole e dalla straordinaria bellezza. Ma allo stesso tempo quasi chiuso, dove le attività umane sempre di più mettono a rischio la conservazione della sua biodiversità: speculazione edilizia, pesca eccessiva ed illegale, bracconaggio, aumento del traffico marittimo, sono minacce sempre più incombenti.

Ma vediamo qualcuna delle peculiarità che lo rendono così speciale:

Isole eolie in barca ("Italy, Eolie, Vulcano" by Epsilon68 - Street and Travel Photography is licensed under CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse).

1. Un mare di vulcani

Esistono molti vulcani direttamente collegati al Mar Mediterraneo come l’Etna, oppure lo Stromboli e Vulcano alle Eolie, il Vesuvio, Pantelleria o Santorini in Grecia. Ma ne esistono molti altri sul fondo del nostro mare alcuni dei quali dormienti. Nel solo Tirreno se ne contano ben 13, tra cui Eolo, Alcione, Sisifo, Terribile, Palinuro e i due Lametini. Il più famoso è sicuramente il Marsili che si trova al largo delle coste calabresi ed è il vulcano sommerso più grande d’Europa, lungo circa 70 km, largo 30 e copre un’area di circa 2100 kmq. Un grande vulcano gigante a tre km di profondità.

Peloponneso in barca ("Aerial view of Peloponnese peninsula in Greece" by dronepicr is licensed under CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse).

2. Un mare non proprio profondo

Si potrebbe pensare al Mediterraneo come ad un mare poco profondo, in realtà la sua profondità media si aggira sui 1500 metri, quella massima arriva a misurare 5270 presso le coste greche del Peloponneso.

 

3. Un mare salato

Si sa, tutti i mari sono salati, ma il Mar Mediterraneo lo è in modo particolare proprio per la sua conformazione quasi chiusa. La sua salinità media si aggira tra il 36.2 e il 39% in parte diluita da due importanti correnti, più dolci e meno dense, che entrano ad ovest dall’Atlantico e ad est dal Mar Nero.

 

4. Le correnti

Anche un mare quasi chiuso e complesso come il Mediterraneo è dotato di una particolare circolazione delle acque, particolarmente influenzata dai venti, che al largo possono generare correnti superficiali che possono arrivare a toccare i 2-3 nodi. Specialmente la corrente mediterranea atlantica ha un ruolo molto importante per il ricambio delle acque ma allo stesso tempo consente l’ingresso di specie marine oceaniche tra cui i grandi predatori come l’Orca e lo Squalo bianco, che sono comunque rari. Esistono poi complesse correnti di profondità che si attivano periodicamente soprattutto al termine dell’inverno.

Mare di Alboràn in barca ("Calahonda harbor, Alboran sea, province of Granada, Spain" by zebulon.walton is marked with Public Domain Mark 1.0. To view the terms, visit https://creativecommons.org/publicdomain/mark/1.0/?ref=openverse).

5. Il ricambio d’acqua lento

Il ricambio dell’acqua del Mediterraneo è molto lento: si è calcolato che il ricambio totale avviene ogni 80-90 anni!

 

6. I mari interni

Un mare unico ma diviso in circa venti sub-bacini interni, ognuno con la sua storia e le sue caratteristiche. Ad esempio, sono sub-bacini tra i più conosciuti il Mar Ionio, il Mar Tirreno, il Mar Ligure, il Mare Adriatico, il mare di Sicilia, il mare delle Baleari (che bagna le Baleari), il Mar Egeo (che bagna Grecia ed Anatolia); tra i meno conosciuti il Mare di Levante (tra Egitto e Turchia) e il Mare di Alboràn (tra Spagna e Marocco).

 

7. Grandi vortici abissali

Gli abissi di questo mare non sono affatto tranquilli come la superficie; l’Istituto Italiano di Fisica Nucleare ha scoperto infatti la presenza di estesi vortici marini. Catene di gorghi marini, del diametro di circa 10 km ad una profondità che va dai 2500 ai 3000 metri, che ruotano lentamente, a circa tre centimetri al secondo.

Tunisia in barca ("Kleopatra Beach" by Maarten Elings is licensed under CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse).

8. Un mare intercontinentale

Un mare internazionale non solo perché bagna tre continenti (Europa, Nordafrica e Asia occidentale) ma anche perché è connesso all’Oceano Atlantico dallo stretto di Gibilterra, al Mar Nero dallo stretto dei Dardanelli e al Mar Rosso dal Canale di Suez. Lungo le sue coste, 46.000 km, vivono 450 milioni di persone che appartengono a ben 20 nazionalità diverse!

 

9. Piccolo ma importantissimo

Siamo abituati a pensare al Mar Mediterraneo come ad un piccolo bacino rispetto all’immensità degli oceani. Con una superficie di circa 2500 kmq e una larghezza (cioè uno sviluppo lungo i paralleli) di circa 3700 km rappresenta meno dell’1% dell’estensione totale delle acque degli oceani della Terra. Ma la sua importanza per la storia di tutta l’umanità è stata fondamentale. Sulle sue rive si sono sviluppate civiltà, conoscenze e saperi che influenzano ancora oggi le nostre vite: il mare dei tre continenti, delle tre religioni monoteiste, delle cento culture.

 

10. Una genesi complessa tra placca euroasiatica e placca africana

Il Bacino del mare nostrum ha avuto un’origine molto complessa, possiamo dire che si è generato dall’interazione della Placca euroasiatica con la Placca africana che si sono avvicinate con un movimento rotatorio negli ultimi 300 milioni di anni, deformandosi, scivolando e sovrapponendosi tra loro, lasciando lo spazio per l’apertura di nuovi bacini interni.

Puglia in barca ("Barriera Corallina" by Sfondrini Nicola is licensed under CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/?ref=openverse).

11. Barriere coralline

La scoperta di barriere coralline nel Mediterraneo da parte dei ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari ha suscitato stupore. Sono state individuate al largo delle coste pugliesi, tra Bari ed Otranto, a circa 40-55 metri di profondità e secondo i primi rilievi avrebbero una lunghezza di circa 135 km ed è proprio la loro profondità a renderle diverse dai reef tropicali. Sebbene siano le prime ad essere state scoperte nel Mediterraneo, non si esclude che siano le uniche.

 

12. Un mare che resiste nonostante tutto

Tra isole galleggianti di plastica, come quella tra la Corsica e Capraia, decine di specie aliene, maree rosse velenose che entrano dall’Egeo, le mucillagini nell’Adriatico, foche mediterranee e tartarughe ad un passo dall’estinzione, carcasse di cetacei spiaggiati ritrovate ogni anno sulle coste che vanno dalla Grecia alla Tunisia, tratti di coste ormai privi totalmente di vita, navi affondate con i loro carichi di materiali pericolosi e la temperatura dell’acqua in costante aumento, il Mar Mediterraneo non gode certo di ottima salute. La situazione è davvero preoccupante e dovrebbe essere impegno di ognuno di noi prendersene cura e preservarlo.

Un argomento che merita un approfondimento e che proveremo ad affrontare nei prossimi articoli.

 

Riprendiamo un articolo di Armando Gariboldi del 2020 https://rivistanatura.com/curiosita-sul-mar-mediterraneo/